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al testo di Pietro Menditto
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Alba corrotta che il fervido non plausibile assolo d’un ignoto pennuto accoglie trionfante, boriosa ti vanti eppure clandestina inizi un giorno che non avrà memoria più d’un breve temporale. All’ombra del mondo mentre s’agghinda il male e prestigia i suoi miracoli il bene s’appresta al suo niello nelle ore l’antica pietosa illusione. Solitudine è attendere l’apprensione sorella nella tua voce che numera di sorde megere i visibìli dal fondo dell’anima scarnita e il notturno cordoglio della vita. Davanti alla statua della tua assenza io stesso statua mentre è famelico della sua coda il mondo seguo i contorni del tormento che già mi avanza e il mistero preistorico della distanza che spazio e tempo affratella. Forse perché fosse il pensiero fu fatto quello, allo stesso modo ebbe un’ombra il bello. Ma ricercare è invano; tra l’abbraccio e la fuga vigoreggia una domanda identica e il tempo sostiene una terra che non dimentica. |
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